mercoledì 7 maggio 2025

Fumata nera o bianca, dal 1878



La fumata nera o bianca è una tradizione secolare legata all’elezione del Papa nel conclave, il collegio dei cardinali riunito nella Cappella Sistina per scegliere il nuovo pontefice.

Origine della fumata

L’uso del fumo per comunicare il risultato delle votazioni risale al conclave del 1878, durante l’elezione di Papa Leone XIII. Prima di allora, il processo era molto più riservato e meno codificato.

Significato dei colori

Fumata nera: indica che non è stato ancora eletto un Papa. I voti non hanno raggiunto la maggioranza necessaria (due terzi).

Fumata bianca: annuncia l’elezione del nuovo Papa. Subito dopo, le campane di San Pietro suonano a festa.

Composizione del fumo

Tradizionalmente, il colore del fumo derivava dalla combustione delle schede elettorali insieme ad altri materiali:

Per la fumata nera, si usavano sostanze chimiche o umidi combustibili (come paglia umida o carbone) per rendere il fumo scuro.

Per la fumata bianca, si bruciavano solo le schede. 

Dal 2005, il Vaticano ha adottato un sistema elettronico con appositi cartucce chimiche per rendere il colore del fumo più chiaro e distinguibile.

mercoledì 23 aprile 2025

Chi sono io per giudicare

 


"Dio non rinnega nessuno. Dio è Padre. E io non ho il diritto di cacciare nessuno dalla Chiesa." Papa Francesco 

(*Intervista a La Nación, dicembre 2023)

Un nuovo linguaggio pastorale

Papa Francesco non ha cambiato la dottrina della Chiesa, ma ha insistito sull’importanza di un linguaggio pastorale più accogliente, meno giudicante, che sappia ascoltare, accompagnare e integrare piuttosto che escludere.

Divorziati risposati

Tradizionalmente, chi era divorziato e poi si risposava civilmente veniva escluso dalla comunione e da molti ambiti della vita ecclesiale. Con l’esortazione Amoris Laetitia (2016), Francesco ha introdotto la possibilità – caso per caso, con discernimento e accompagnamento spirituale – di ammettere ai sacramenti alcune persone in queste situazioni, senza generalizzare, ma riconoscendo la complessità delle vite reali.

Persone LGBTQ+

Francesco ha mantenuto la posizione dottrinale della Chiesa sull’omosessualità, ma ha cambiato profondamente il tono. Le sue parole famose – “Chi sono io per giudicare?” – riferite a persone omosessuali che cercano Dio con sincerità, hanno segnato una svolta pastorale.

Inoltre, ha:

promosso una maggiore accoglienza delle persone LGBTQ+ nelle comunità ecclesiali;

sostenuto alcune forme di riconoscimento civile delle unioni omosessuali, pur ribadendo che il matrimonio, per la Chiesa, resta tra uomo e donna.

Approccio "inclusivo"

Tutto questo rientra nel suo desiderio di una Chiesa che non si chiuda nelle regole, ma che cammini con le persone, soprattutto quelle ferite o lontane, per aiutarle a sentirsi parte del popolo di Dio.